Turchia: il peso delle elezioni amministrative

Equilibri.net (Italia), 12 marzo 2009

Stefano Torelli

Situazione. Il prossimo 29 marzo si terranno le elezioni per il rinnovo delle amministrazioni locali turche, in carica per 5 anni. Negli ultimi due anni la popolarità del Primo Ministro Recep Tayyip Erdogan e del suo Partito per la Giustizia e lo Sviluppo (AKP) è sembrata essere in calo, per effetto congiunto delle controversie di carattere interno e della crisi economica internazionale. L’AKP, evitato il rischio di essere messo al bandodalla Corte Costituzionale per la sua ispirazione islamica, è apparso indebolito di fronte alla svelata minaccia proveniente da Ergenekon (l’organizzazione ultra-nazionalista accusata di ordire un colpo di Stato contro il governo) e dalla questione curda. Dopo l’escalation di attentati da parte del PKK, che hanno provocato la morte di decine di militari turchi, si è creata una inedita convergenza di vedute tra l’AKP e l’Esercito, che ha portato ad una reazione dello Stato più decisa contro la guerriglia curda. Ciononostante le posizioni dell’apparato militare e dei nazionalisti del CHP rimangonodistanti da quelle del partito di governo e la tornata elettorale di fine mese potrà chiarire meglio quali siano gli attuali equilibri di potere. L’obiettivo dichiarato di Erdogan è quello di riuscire ad ottenere la maggioranza anche nelle aree del Sud-Est del Paese, roccaforte della comunità curda e del partito che la rappresenta, il DTP. L’interesse del governo è legato anche agli investimenti effettuati per la crescita delle regioni di quest’area, che rimane la più sottosviluppata della Turchia. I timori che la crisi economica possa avere proprio nel 2009 le ripercussioni maggiori per il Paese, hanno prodotto un aumento della disoccupazione, ponendo un ostacolo ulteriore per il consenso dell’AKP.

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